Correre, correre, correre e gridare contro il vento!
Un vento che ci sfregia il viso ma che ci è conforto nel buio di una notta senza Luna.
Correre, gridare, sorridere e ridere convulsamente.
Non fermarsi, MAI, per nessun motivo al mondo
perchè fermarsi vorrebbe dire dare spazio ad un silenzio che ci è assordante , ad una consapevolezza che è insopportabile.
Nulla ha senso, poichè nulla è duraturo e stabile.
Un giorno possiamo amare, sorridere e gioire
e il giorno dopo il nostro cielo
può essere privato delle stelle che un tempo illuminavano il nostro sentiero.
Piomberemmo nel buio.
Stenderemmo le mani dinnanzi a noi nella vana speranza che qualcuno si aggrappi alle nostre lattee dita guidandoci nell'unico luogo dove ancora uno spiraglio di luce timidamente illumina qualcosa.
Una Terra lontana, che giunge alle nostre orecchie
tramandata da popoli antichi.
Una Terra feconda di significati, che non nutre con il fiele e che è ancora popolata da giganti con gli occhi da bambini.
Una Terra che dista da noi millenni.
sabato 10 novembre 2012
giovedì 11 ottobre 2012
L'albatro
Spesso,
per divertirsi, le ciurme
Catturano
degli albatri, grandi uccelli marini,
che
seguono, compagni di viaggio pigri,
il
veliero che scivola sugli amari abissi.
E
li
hanno appena deposti sul ponte,
che
questi re dell’azzurro, impotenti e vergognosi,
abbandonano
malinconicamente le grandi ali candide
come
remi ai loro fianchi.
Questo
alato viaggiatore, com’è goffo e leggero!
Lui,
poco fa così bello, com’è comico e brutto!
Qualcuno
gli stuzzica il becco con la pipa,
un
altro scimmiotta, zoppicando, l’infermo che volava!
Il
poeta è come il principe delle nuvole
Che
abituato alla tempesta ride dell’arciere;
esiliato
sulla terra fra gli scherni,
non
riesce a camminare per le sue ali di gigante.
Sguardi antichi
Si estende sotto il mio sguardo
l'infinito manto dell'oceano.
Le increspature dell'acqua
sono ricche di colori mai visti,
e il profumo di salsedine
solletica leggermente le narici.
Il suo suono è come una nenia
che fa assopire i sensi,
melodiosa e allo stesso tempo antica...
[Ottobre 2008 ]
" Occhi grandi intenti a contemplare
le enigmatiche movenze delle onde marittime.
Sguardo docile ma al contempo defermato
nell' essere costretto
ad assumere espressioni dure.
L'ombra di un pensiero
deforma i perfetti lineamenti
illunimati da una calda luce lunare.
Mi sento appassire e la vita
fluisice via dalla mia carne.
Gli accarezzo il viso
ma la sua pelle è marmorea,
impenetrabile sotto il mio tocco.
Il mio cuore adesso è fermo e
le mia dita perdono consistenza.
Egli, cavalier senza macchia nè paura,
si concede una lacrima
che è nulla in confronto
all'infinita vastità dell'oceano"
Sapori antichi bussano alla mia porta nei momenti più inattesi.
Durante la banalità di un gesto quotidiano, quando si nota una piccola cicatrice nella nosta pelle mai notata prima,
quando si sorride, quando si è distratti...
Ed ecco che inaspettatamente esplode nella nostra mente
un ricordo, una foto, un profumo, un sapore.
Esplode e diviene palpaile, presente, reale.
La vita è fatta così, ci mette di continuo alla prova!
Sonda la nostra sopportazione,
le nostre emozioni, il nostro umore.
Noi non possiamo far altro che andare avanti
con la consapevolezza che quel che è passato
fa parte di un'isola così lontana da non poter
pretendere di raggiungere.
Possiamo ricordarne le spiagge soleggiate,
i fragranti aromi e il suono
delle chiome degli alberi scosse dal vento,
ma mai possiamo raggiungerla.
Infondo è anche meglio così!
Riviverla sarebbe come distruggerne
il dolce ricordo.
l'infinito manto dell'oceano.
Le increspature dell'acqua
sono ricche di colori mai visti,
e il profumo di salsedine
solletica leggermente le narici.
Il suo suono è come una nenia
che fa assopire i sensi,
melodiosa e allo stesso tempo antica...
[Ottobre 2008 ]
" Occhi grandi intenti a contemplare
le enigmatiche movenze delle onde marittime.
Sguardo docile ma al contempo defermato
nell' essere costretto
ad assumere espressioni dure.
L'ombra di un pensiero
deforma i perfetti lineamenti
illunimati da una calda luce lunare.
Mi sento appassire e la vita
fluisice via dalla mia carne.
Gli accarezzo il viso
ma la sua pelle è marmorea,
impenetrabile sotto il mio tocco.
Il mio cuore adesso è fermo e
le mia dita perdono consistenza.
Egli, cavalier senza macchia nè paura,
si concede una lacrima
che è nulla in confronto
all'infinita vastità dell'oceano"
Sapori antichi bussano alla mia porta nei momenti più inattesi.
Durante la banalità di un gesto quotidiano, quando si nota una piccola cicatrice nella nosta pelle mai notata prima,
quando si sorride, quando si è distratti...
Ed ecco che inaspettatamente esplode nella nostra mente
un ricordo, una foto, un profumo, un sapore.
Esplode e diviene palpaile, presente, reale.
La vita è fatta così, ci mette di continuo alla prova!
Sonda la nostra sopportazione,
le nostre emozioni, il nostro umore.
Noi non possiamo far altro che andare avanti
con la consapevolezza che quel che è passato
fa parte di un'isola così lontana da non poter
pretendere di raggiungere.
Possiamo ricordarne le spiagge soleggiate,
i fragranti aromi e il suono
delle chiome degli alberi scosse dal vento,
ma mai possiamo raggiungerla.
Infondo è anche meglio così!
Riviverla sarebbe come distruggerne
il dolce ricordo.
Ma quante lune mi hanno accompagnato
in questi giorni?
Quante, mi hanno osservato curiose ricordandomi di continuo l'inevitabile?
Ah, dolce luna che il cielo ti fa signora...
Per quanto ancora ossessionerai le mie notti insonni?
lunedì 8 ottobre 2012
Il bisbiglio del silenzio
Il silenzio.
Quante persone conoscono realmente il valore del silenzio?
Qante riescono a viverlo?
Esso ti può portare alla follia.
Smettere di agire con un preciso scopo,
trascinarsi come un'ombra
da una stanza ad un'altra della proprio dimora
che da nido diviene d'improvviso una gabbia
dalla quale è impossibile fuggire.
Sentirlo bisbigliare all'orecchio.
Ti lascia solo con te stesso.
Agire nella frenetica vita sociale,
agire come un automa
immergendosi nella rumorosa routine di una giornata
ti permette di non pensare,
di non vederti, di non sentirti.
Tutto ciò è rassicurante.
Poi però, ecco che il silenzio bussa alla tua porta,
e ti costringe a fare i conti con te stesso.
Uno specchio che rivela i più oscuri segreti.
Una delusione lancinante che ti brucia sulla pelle.
Un bacio rubato, o mai dato.
Una parola sussurata nella più antica notte.
Una ferita che ancora arde.
Un genito non ancora espresso.
Restare soli con se stessi senza provare
rammarico e odio, è possibile?
Quante persone conoscono realmente il valore del silenzio?
Qante riescono a viverlo?
Esso ti può portare alla follia.
Smettere di agire con un preciso scopo,
trascinarsi come un'ombra
da una stanza ad un'altra della proprio dimora
che da nido diviene d'improvviso una gabbia
dalla quale è impossibile fuggire.
Sentirlo bisbigliare all'orecchio.
Ti lascia solo con te stesso.
Agire nella frenetica vita sociale,
agire come un automa
immergendosi nella rumorosa routine di una giornata
ti permette di non pensare,
di non vederti, di non sentirti.
Tutto ciò è rassicurante.
Poi però, ecco che il silenzio bussa alla tua porta,
e ti costringe a fare i conti con te stesso.
Uno specchio che rivela i più oscuri segreti.
Una delusione lancinante che ti brucia sulla pelle.
Un bacio rubato, o mai dato.
Una parola sussurata nella più antica notte.
Una ferita che ancora arde.
Un genito non ancora espresso.
Restare soli con se stessi senza provare
rammarico e odio, è possibile?
domenica 7 ottobre 2012
Il nostro piccolo mondo
< Proviene Da-lì! >
< Ro si è bagnata... >
< Riccardo sta venendo >
< Saro perchè non ti vesti da orso? >
< Basta, scià per sempre>
< Certo, è isolata perchè siamo in Sicilia! >
Sorrido e penso a noi...
Il nostro piccolo mondo, la nostra isola.
La gente ci guarda, ci addita e resta atterrita dai nostri discorsi! Ma noi non li vediamo, non ci interessa, siamo troppo distanti per dare alle loro ingiurie importanza!
Lo sapete come la penso, il mondo fa schifo e la gente che lo popola ancora di più...
Basti pensare a Saro Patti! ( <3 )
Ma con voi, sono riuscita a vedere oltre tutto quel fango e quella falsità!
Abbiamo creato una deliziosa oasi nel deserto, un paradiso di cristallo al centro di un inferno infuocato.
Un paradiso dove solo noi abbiamo accesso!
E nei momenti più bui e tristi, mi basta scorgere un vostro sorriso, un vostro sguardo o carezza o abbraccio ed ecco che tutto il male che mi avvolge mi scivola addosso e sorrido anch'io, felice per la prima volta!
Vi voglio bene ragazzi, non importa cosa abbia per me in serbo il futuro, mi basta sapere che vi avrò al mio fianco, e tutto avrà un sapore nuovo e scorgerò colori che non avevo mai preteso di vedere.
Vi bacio,
Giulia
PS
Mi scuso per la banalità o la semplicità del mio stile, ma era un botto che non scrivevo ^^
Spero per lo meno di aver raggiunto il vostro cuoricino <3.
domenica 25 marzo 2012
Spasmodico bisogno di volare via
(Scritto il 06-10-11)
Inarrestabile voglia di spiccare il volo.
Percepire le ali che, dispiegandosi sulla schiena, riproducono il medesimo suono dell'infrangersi del vetro.
Dispiegarle e sentirle frresche, leggere, inarrestabili.
Sentirsi completi come se il proprio corpo fosse per la prima volta forte, pronto.
Chiudere gli occhi e con una spinta abbandonare il suolo che ci ha nutriti con il fiele.
Terra arida, terra meschina.
Aprire gli occhi e perdersi nell'infinito.
Sono io per la prima volta.
Questo è il mio posto.
Il vento sferzante mi frusta sul viso.
Le mie membra hanno perso la vecchia pesantezza tipica della carne morta, inutile.
Adesso essa è trasperente, sfuggente, appartiene al tutto e al nulla all'unisono.
Esisto e non esisto.
E penso e non penso.
Non ho sete perchè sono dissetata
e non ho fame perchè non ne ho bisogno.
Adesso IO SONO.
Riesco a sentire i vermi che nella terra strisciano e i pesci che si fanno trascinare dalla corrente.
La Natura fluisce attraverso me.
Solo adesso capisco e per la prima volta Sento, Amo, Vivo.
Paradossale che si debba morire per sentirsi per la prima volta vivi.
Inarrestabile voglia di spiccare il volo.
Percepire le ali che, dispiegandosi sulla schiena, riproducono il medesimo suono dell'infrangersi del vetro.
Dispiegarle e sentirle frresche, leggere, inarrestabili.
Sentirsi completi come se il proprio corpo fosse per la prima volta forte, pronto.
Chiudere gli occhi e con una spinta abbandonare il suolo che ci ha nutriti con il fiele.
Terra arida, terra meschina.
Aprire gli occhi e perdersi nell'infinito.
Sono io per la prima volta.
Questo è il mio posto.
Il vento sferzante mi frusta sul viso.
Le mie membra hanno perso la vecchia pesantezza tipica della carne morta, inutile.
Adesso essa è trasperente, sfuggente, appartiene al tutto e al nulla all'unisono.
Esisto e non esisto.
E penso e non penso.
Non ho sete perchè sono dissetata
e non ho fame perchè non ne ho bisogno.
Adesso IO SONO.
Riesco a sentire i vermi che nella terra strisciano e i pesci che si fanno trascinare dalla corrente.
La Natura fluisce attraverso me.
Solo adesso capisco e per la prima volta Sento, Amo, Vivo.
Paradossale che si debba morire per sentirsi per la prima volta vivi.
mercoledì 21 marzo 2012
Vivere!
Ci sono quei momenti in cui tutto sembra deliziosamente penoso quando ecco che qualcosa ti fa bruscamente cambiare idea.
Niente di particolarmente significativo, a volte è solo uno sguardo, un sorriso di un caro amico o il dolce scintillio dei suoi occhi ed ecco che ti accorgi che il mondo ha riacquistato i suoi colori, le sue sinuose forme e i suoi odori...
Ho sempre sostenuto che l'uomo fosse stato destinato alla solitudine perchè i suoi stessi organismi somatici gli ricordasse che esso è una creatura completa, biochimicamente perfetta!
Crescendo però mi rendo conto che l'uomo è una creatura prettamente sociale, ha bisogno di abbracci. di baci. di carezze, di sogni da raccontare davanti ad un buon bicchiedere di vino, di fare l'amore. di osservare, di parlare, ascoltare... insomma, abbiamo fottutamente bisogno di vivere immersi nel sociale!
E se ti accerchi del mondo giusto, ecco che trovi la tua dimensione ed assapori la più dolce felicità, euforia, gioia e chi più e ha e più ne metta :D
Grazie amici miei <3
Niente di particolarmente significativo, a volte è solo uno sguardo, un sorriso di un caro amico o il dolce scintillio dei suoi occhi ed ecco che ti accorgi che il mondo ha riacquistato i suoi colori, le sue sinuose forme e i suoi odori...
Ho sempre sostenuto che l'uomo fosse stato destinato alla solitudine perchè i suoi stessi organismi somatici gli ricordasse che esso è una creatura completa, biochimicamente perfetta!
Crescendo però mi rendo conto che l'uomo è una creatura prettamente sociale, ha bisogno di abbracci. di baci. di carezze, di sogni da raccontare davanti ad un buon bicchiedere di vino, di fare l'amore. di osservare, di parlare, ascoltare... insomma, abbiamo fottutamente bisogno di vivere immersi nel sociale!
E se ti accerchi del mondo giusto, ecco che trovi la tua dimensione ed assapori la più dolce felicità, euforia, gioia e chi più e ha e più ne metta :D
Grazie amici miei <3
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